Il CSI aretino fa chiarezza

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge n. 2 del 14 gennaio 2021. Ed ecco che il CSI aretino si mette ancora una volta dalla parte di sportivi, società e associazioni per fare un po’ di chiarezza sulla parte del provvedimento relativa all’ambito sportivo “di carattere nazionale”.

Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni ‒ di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) ‒ riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti utilizzati a porte chiuse o all’aperto, senza la presenza di pubblico.
Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni sopra indicate e con tessera agonistica, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva. Il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e il Comitato italiano paralimpico (CIP) vigilano sul rispetto di queste disposizioni.
Ci sono poi quesiti per i quali si trovano le risposte direttamente sul sito del Coni. Ecco quali:

Quando sono giustificati gli allenamenti della mia società, ad esempio di danza o di arti marziali?
Come faccio a sapere se la mia società sportiva è iscritta ad un evento di “carattere nazionale”?
Inoltre, il CSI sottolinea che certificato medico e tessera agonistica sono sempre obbligatori per chi è iscritto all’evento di carattere nazionale. E quindi, cosa occorre? Iscrizione della società sportiva nel portale campionati nazionale del Coni tramite federazione e/o ente. Come detto, tesseramento agonistico e perciò certificato medico agonistico. Covid manager in struttura. Oltre che svolgere l’attività sportiva a porte chiuse.

Infine, deve essere ricordato che è sempre obbligatorio il riconoscimento di istruttore tecnico rilasciato dall’ente e/o federazione di riferimento. “Le sanzioni oltre che per i dirigenti sportivi sono anche per gli atleti, quindi attenzione doppia” termina il Presidente del CSI di Arezzo, Lorenzo Bernardini.

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