Il mondo dello sport è stato profondamente colpito dall’ultimo Dpcm. Il CSI di Arezzo entra nel merito del “Decreto Ristoro”. Come anticipato dal Ministro Vincenzo Spadafora, il Decreto prevede un’indennità di 800 euro per tutti i collaboratori Sportivi già beneficiari dell’indennità nei mesi precedenti.

Con lo stesso decreto, riprendendo sempre le parole del Ministro, verrà stabilito che, ai fini dell’erogazione automatica dell’indennità di giugno, si considerano cessati a causa dell’emergenza epidemiologica anche tutti i rapporti di collaborazione scaduti alla data del 31 maggio di quest’anno e non rinnovati. Riceveranno dunque la e-mail per la verifica delle cause di incompatibilità e, nel caso non inviassero alcuna e-mail, gli verrà erogata l’indennità.

Spadafora ha confermato anche che verranno subito rilasciate delle indennità, che per questo mese fino al 24 novembre ammonteranno a 800 euro per tutti i lavoratori sportivi.
Inoltre, è previsto un Sostegno allo sport dilettantistico. Per far fronte alle difficoltà delle associazioni e società sportive dilettantistiche viene istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport. Il Fondo viene finanziato per 50 milioni di euro per il 2020 per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività, tenendo conto del servizio di interesse generale che queste svolgono, soprattutto per le comunità locali e i giovani. Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi in passato aveva già fatto richiesta. L’importo del beneficio varierà dal 100% al 400% di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio.

Contributi a fondo perduto. Le imprese dei settori oggetto delle nuove restrizioni riceveranno contributi a fondo perduto con la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto “Rilancio”. La platea dei beneficiari includerà anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato).

E per quanto riguarda i tempi? Per chi ha già ottenuto nei mesi scorsi l’indennizzo (decreto Rilancio), il riconoscimento dei nuovi fondi sarà automatico e arriverà con bonifico sul conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate entro il 15 novembre. Il Dl Ristori dovrebbe essere contrassegnato da rapidità, semplifica ed efficacia.

Fin qui, la tempistica nell’assegnazione degli indennizzi per chi in passato ha già ottenuto sostegni.
Per tutti gli altri, ossia quelli che, pur rientrando nella tabella delle attività individuate con i codici Ateco allegati, non hanno fatto domanda per ricevere il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio, o avevano un volume d’affari e corrispettivi sopra i cinque milioni ci sarà una nuova domanda (tramite il canale dedicato dell’Agenzia delle entrate) che dovrebbe portare bonifici entro metà di dicembre.
Dal punto di vista fiscale, infine, il provvedimento prevede la proroga al 30 novembre di quest’anno del termine per la presentazione del modello 770 da parte dei datori di lavoro; la sospensione della seconda rata Imu del 16 dicembre prossimo per gli immobili e le pertinenze in cui si esercitano le attività indicate nella tabella dei codici Ateco. La bozza del decreto estende ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 il credito di imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda già previsti dal decreto Rilancio. Se confermato rispetto alla prima edizione, il credito di imposta sarà del 60% dei canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e del 30% per gli affitti d’azienda (si veda anche Il Sole 24 Ore del 28 ottobre). Un’altra data da segnare in agenda è il 31 gennaio 2021: il decreto Ristori infatti prevede sei settimane in più di cassa integrazione di emergenza, le quali possono essere utilizzate dal 16 novembre al 31 gennaio (quando, stando a quanto prevede lo stesso decreto, scadrà anche la proroga del blocco licenziamenti).
Ad esempio: una struttura con ricavi inferiori a 400mila euro che ha già ricevuto un contributo medio di 2.028 euro riceverà un 200% ovvero pari a 4.056 euro.
 


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